È un martedí
mattina qualunque nella città di G.
Porto mia figlia
a scuola in macchina, quest'oggi. Un cielo plumbeo minaccia pioggia, mentre il
vento proveniente dal nord batte impetuoso scuotendo a gran forza le fronde dei grandi alberi sulla collina nella
quale abitiamo.
Lungo la strada,
in prossimità della scuola, una folla di persone è allineata su entrambi i
marciapiedi. Sembra stiano attenendendo qualcosa. Il bus forse? Eppure la
fermata del bus è poco piú avanti, non qui. Che ci siano dei lavori in corso e
l'abbiano spostata?
Parcheggiamo.
Scendiamo dalla
macchina.
Sento odore di
allegria nell'aria di questo mattino mosso dal vento.
Nel cortile della
scuola i bambini attendono il suono della campanella.
Oggi peró,
insolitamente, ci sono anche le maestre.
Che mi sia persa
qualche comunicazione importante?
Sta succedendo
qualcosa di cui non sono al corrente.
La maestra di mia
figlia ci chiama. Le consegno la Micro British Girl chiedendole chiarimenti.
«Oggi e' l'ultimo
giorno di lavoro di Herr W. Siamo tutti qui per salutarlo.», mi spiega.
Generazioni di
genitori e figli lo hanno conosciuto, hanno scherzato con lui, sono state
sgridate per qualche marachella, lo hanno salutato entrando ed uscendo da
scuola.
Le maestre
cambiano, lui è sempre lí.
Ecco il perché di
quest'aria di festa, oggi: è l'omaggio di due o tre generazioni ad una vita di
servizio e ad un uomo sempre allegro e partecipe che conclude il suo ciclo
lavorativo.
L'attesa è
trepidante: cosa si inventerá oggi quest'ometto simpatico e divertente?
Mi fermo per
osservare la scena, per capire questa cittá straniera piccola e sconosciuta che
ci ha accolto.
Dal fondo della
strada sento accendersi le sirene della polizia.
Non capisco bene
cosa sta succedendo. Troppe emozioni viaggiano nell'aria.
Tutti peró ridono
divertiti, ben conoscendo l'indole burlona del loro anziano custode.
Arriva seduto in
un sidecar rosso e nero, guidato da un accompagnatore e scortato da due
macchine della Polizei. Hanno entrambi sulla testa un casco rosso con
una croce bianca: la bandiera svizzera! Non poteva certo mancare! :D
Un applauso
fragoroso lo accoglie, un boato di allegria si leva nell'aria.
Il sidecar entra
nel cortile della scuola e fa il suo giro trionfale tra i bambini delle varie
classi, disposti ordinatamente in circolo.
Saluta tutti
contento, dà la mano a chi gliela tende. È il re della giornata.
Ci sono cose che
accadono, in una piccola città svizzera, che nelle metropoli moderne sono
scomparse; forse anche in tante città italiane di medie dimensioni.
Mi ricordano il
sapore buono dell'infanzia.
Nessun commento:
Posta un commento
Regalami un pensiero....
E' dal confronto che nasce la discussione.
E' dalla comunicazione che nasce l'amicizia.