lunedì 23 febbraio 2015

Fare ordine (anche nei pensieri)


Una volta mi arrabbiavo e basta, all'arrivo di una brutta influenza della Micro British Girl: sapevo gia' che sarebbe stata una settimana persa e che ne sarei uscita abbrutita da giorni di "casalinghita' costretta" e incavolata con il sistema sanitario inglese. Perche' qualunque attivita' intellettiva della madre e' inibita, all'arrivo dell'influenza. Tra una medicina e l'altra, una carezza ed un libro, un fazzoletto bagnato sulla testa, la tua attenzione sta per forza li', dove giace quel corpicino debole e febbricitante che ti vuole mano nella mano e spesso [anche] un corpo a corpo.

Hai giusto quei dieci-quindici minuti sparsi qua e la', per poter riordinare te stessa, le idee e la casa.
Certamente non hai il tempo di metterti due/tre ore al computer, ne' la testa per poter fare altri programmi.

Oggi, dopo tante influenze, mi inc... lo stesso  riesco a prenderla con piu' filosofia. :D

Come e' noto siamo in Sweetyland da un anno e mezzo  (e venendo da Londra e' un bello shock culturale).
I primi sei mesi li ho passati dietro ad una figlia che doveva riuscire ad inserirsi nel nuovo ambiente, che doveva prendere familairita' con un paio di lingue nuove (il tedesco e lo svizzero tedesco-dialetto locale), ad acquistare mobili da Ikea per la cameretta (che a Londra praticamente non esisteva), a sistemare il nuovo appartamento.
Nella seconda parte dell'anno ho iniziato a riprendere possesso del mio tempo ed iniziato a vedere la faccenda con nuovi occhi.
Poi, in aprile, un viaggio a Londra mi ha ridato la carica - perche' tornare nella citta' che fino a pochi mesi prima era casa tua ti rimette decisamente al mondo (anche troppo, pare!).

Comunque.

In giugno il Macroeconomista e' andato molto gentilmente a recuperare tutti i miei averi (leggi "scatoloni") e qualche mobile a Firenze, per poter riunire finalmente la mia vita in un unico punto sul continente ed in cui, per la prima volta nella vita, c'e' abbastanza spazio per poterlo fare; ovvero qua. Quelle scatole, a causa di un imprevisto, sono state aperte solo in parte, mentre altre sono rimaste collocate tra casa e garage nell'attesa di tempi migliori.
Lentamente, vengono aperte.
E ci trovo di tutto.

Quale occasione migliore di una settimana chiusa in casa con soli dieci minuti a disposizione tra una cosa e l'altra, per aprirle? L'influenza puo' essere un'occasione.
L'ho presa, come un'occasione, almeno dopo l'incavolatura.

Ho aperto una scatola sicura che contenesse cose preziose, quella dei ricordi trattenuti.
E mi sono chiesta: "Perche' l'ho fatto? Perche' ho custodito questa roba in una scatola? Ha senso tenerla ancora?".
Non mi sono riconosciuta.
Ergo: sto procedendo al decluttering.

Nel frattempo, inq uesta settimana un po' sui generis, ho anche finito di leggere un paio di libri.
Buffo come i libri che stai leggendo in un determinato momento, benche' di nicchie diverse, sembrino avere una linea comune. E buffo come abbiano tutti un potere chiarificante, senza che te lo aspetti.

Uno di questi, come ho gia' accennato qui, era quello di Karen Kingston, ora disponibile anche in italiano. Lei e' un'appassionata di feng-shui come me. Lavora a Londra ed ha iniziato ad occuparsi di space clearing negli anni '70. Al di la' di tutto cio' che e' venuto dopo, di tutte le interpretazioni fatte da autori e autrici seguenti, ritengo sia LA fonte del modo in cui il decluttering e' stato percepito dal mondo occidentale.

Cosi', mentre procedo a fare ordine [fisico e mentale] nella mia casa e nella vita, a  buttare il vecchiume e l'inutile nella spazzatura, seguo il primo dei suoi consigli:
butto giu' sul quadernetto del mio recente percorso spirituale (cosa che e' molto piu' produttiva rispetto allo star li' a soffrire per qualcosa che non e' stato) la lista delle mie cinque priorita' nella vita.
No, non ve la diro' qui, ma vi invito a fare lo stesso.
Nel frattempo fate un giro per casa e identificate le zone a rischio cianfrusaglia.
Iniziate a buttar via roba, un angolo per volta, dieci minuti al giorno.
Posso dirvi che io mi sento gia' meglio, e sto pure recuperando un po' di chiarezza mentale (se questo e' mai possibile!).


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